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martedì 28 giugno 2011

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IL CASO CATERINA ZANETTI CHIEDE UNA COMMISSIONE AD HOC E UNA NUOVA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI
Aree verdi e immobili, Pd contro la vendita
La consigliere: “Basta con queste operazioni. C’è una delibera, Barbujani la ritiri”
Alessandra Borella ADRIA - Tempo di svendite per il commercio e di “svendite” anche per il Comune di Adria. Potremmo riassumere così il pensiero di Caterina Zanetti, consigliere comunale del Pd che punta il dito sulla possibilità di cedere a privati porzioni del patrimonio. "L'amministrazione comunale di Adria - spiega la Zanetti - sembra non avere compreso la lezione di pochi mesi fa e si prepara nuovamente a mettere in vendita, o meglio a svendere, una serie di aree di pregio di proprietà pubblica che insistono sul nostro territorio, a cominciare da Corte Guazzo compreso il bosco di pianura, dagli immobili collocati in paizzale Rovigno che ospitano gli uffici del Centro per l'impiego e dell'Ulls 19 e da 75 metri quadri di area dei giardini Scarpari per consentire il passaggio ad un privato”. A detta della Zanetti  questi sono soltanto alcuni dei terreni e immobili su cui punterebbe l'amministrazione.  " “Questo è ciò avverrà, infatti, se la giunta Barbujani non ritirerà il provvedimento assunto dal commissario prefettizio lo scorso 5 maggio - continua la consigliera del Pd riferendosi a Carmine Fruncillo - con cui si dava il via libera all'operazione. Ci chiediamo se le più che legittime esigenze di bilancio del Comune possano oggi giustificare l'esecuzione di una delibera di questo genere, con questa urgenza e queste modalità: una scelta che di fatto impoverisce il patrimonio della nostra città, alienando aree verdi e di pregio e, soprattutto, strappandole in molti casi ad un utilizzo finalizzato al benessere collettivo e ad un crescita armonica dell'intera città". "Già lo scorso anno, centinaia e centinaia di adriesi si erano mobilitati - osserva la consigliere che era in minoranza anche nella scorsa amministrazione - quelle migliaia di firme testimoniavano come, al di là del colore politico, si riconosceva un po' dappertutto la necessità di non cedere ai privati parti della nostra città". La Zanetti riconosce che le casse del Comune hanno sempre meno entrate, per non parlare “delle promesse mancate del federalismo che obbligano i sindaci a fare i conti con una situazione di perenne emergenza", chiosa la consigliere che risponde così alle scelte dell'amministrazione: “Questa emergenza dovrebbe portare anche la nostra Giunta ad allargare lo spazio della sua attuale riflessione, promuovendo una ricognizione più attenta, un vero e proprio censimento del patrimonio comunale e una valutazione dell'interesse pubblico delle diverse aree". Il  Partito democratico chiede pertanto al sindaco e alla sua amministrazione di ritirare la delibera in questione e di aprire la discussione sul tema con una commissione consiliare.




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