Dillo a Juanin! Grande successo!

Solo ieri, in un post, vi chiedevo di mandarmi le vostre segnalazioni e già oggi nella mia posta le mail sono moltissime (2).
Ecco di seguito il contributo di un caro amico, che si firma "Recia".

Rifletto sulla "prostrazione". Da qualche giorno tutti cercano di accreditarsi a Re Bobbo, sovrano della nostra cittadina. Niente di nuovo, quante volte è già accaduto in passato col sovrano di turno? Ma quello che mi fa pensare è, da una parte, la contemporaneità delle azioni, dall'altra il metodo, che si trasforma per tutti, appunto, in "prostrazione". Prima il PD: "Collaboreremo con la giunta, a vincere è stato Re Bobbo, non il PDL", (come nei fatti facesse qualche differenza). "E' il PD il primo partito!" (come fosse difficile sommare i voti di PDL e Bobbosindaci e chiedersi per chi avrebbero votato questi ultimi se la lista bobba non avesse ingurgitato tante schede nell'urna adriese...). Poi Impegno Comune: qui i "bonat-omariani" si sono spesi ad affermare perfino: "voteremo" e si è pensato: "Dove voteranno?", dato che lo scranno in consiglio si sono dimenticati di darglielo. Da buoni ultimi, i vecchi marpioni del PSI, quelli di "Casa Cavallari". Anche loro ad angolo retto. D'accordo, bravi: Bobo se lo merita, governerà a lungo, metterà al mondo tanti principini ed è meglio averlo amico, ma perchè "prostrarsi" così? La "real politik" non dovrebbe conoscere un limite? Un po' di dignità non farebbe male. Io prostrato lo sono, ma nell'altro senso del termine: avvilito, per tanta bramosia di potere, per tanta voglia di essere accolti con un sorriso dal Bobbo Re, nella sua stanza dove, di sghembo, l'ignaro Cieco Groto di scuola Tintoretto lo guarda ogni mattina dicendo fra sè e sè: "Ma vardà chi ca m'è tocà ancora, ne gera mina bastà na volta?".