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mercoledì 8 giugno 2011

Un altro poema del Sor Angioletto

Nuovamente, il mio carissimo amico Cecco Angioletto mi fa pervenire questo poema di tale bellezza che i miei occhi si son inumiditi nel leggerlo.
Un poetar sì fine e curato che anche il Leopardo fa impallidire.




Nell’agreste meriggio soleggiato
tra l’erbe arse un cri cri mi distoglie
ma esto grillo chi me l’ha mandato?
Vuoi favellare meco delle doglie,
della disgrazia in cui Adria si giace
che a noi tocca veder l’etrusca urbe
governata da chi già fu incapace?
Con gran piacer minuscolo grilletto
novellerò la ridicula istoria
male c’incolse, e sembra uno scherzetto,
che avremo a governar soltanto boria.

“No, no, di grazia non prendo posizione
Per me il sior Bobo e pari al sior Ruzzone.
Io non distinguo, non faccio preferenza,
di niun mi fido, devi aver pazienza.
Aspetterò a veder che cosa fanno
e se vedrò fallar denuncerò quel danno”

Ah, beh, sì certo, ora intendo il tuo verbo
tu sei di quelli che dichiaran tosto
che destra e pur sinistra nulla hanno in serbo
se non lottar pe’ il famoso posto.
E forse allor per questo al ballottaggio
un’ampia schiera di grilletti onesti
ha ben pensato di votar per questi,
senza si spera intraveder vantaggio.
Aspetto indi un pezzo sul giornale
quando Bobo con maschia decisione
di Valliera farà un centro commerciale
e sta pur certo approverà il carbone.
Son qui che attendo dei grilli la censura,
proprio di quelli che han votato a destra,
quando oltre il verde venderà verdura
…ma la coscienza vostra sarà desta!
Son qui che aspetto, ma pretender non oso,
che a galla venga sta balla e canarina
“Sarà nuova la casa di Riposo!!!”
e intanto stan gli anziani come in latrina.

Insomma caro grillo duro e puro
ti prego di non far dilettantismo
perché la gente ha in ballo il suo futuro
e non può certo campar col qualunquismo.
Grillo non dar ‘na botta all’asse e una al cerchio,
non fare il sordo, non passar per fesso
e toglimi sta pulce dall’orecchio
ma è vero che il tuo sommo candidato
s’è l’è squagliata e che s’è già dimesso?
Forse che ormai dei grilli il frinire
gli ricordava il roco della sega
quel suon molesto non potea patire
perché era insetto sì, ma d’altra LEGA.


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