Visualizzazioni totali

lunedì 4 luglio 2011

Metti una sera, un cigno a cena




Oggi, partendo da questa vivace discussione che ho trovato su Facebook, vorrei fare alcune riflessioni su come alcuni discorsi abbiano preso una piega che a me, personalmente, non piace.
Sempre più spesso leggo frasi velatamente razziste e anche quando ci si preoccupa di non dichiararsi tale, il risultato che si ottiene è il medesimo.
Possibile che la prima cosa che viene in mente, in questo caso riguardo al ripopolamento dei cigni nel Canal Bianco, sia il rischio che finiscano come spiedini sulla tavola della comunità cinese di Adria? Ma perché, che senso ha, dico io, anche solo instillare il dubbio?
Perché sempre, costantemente, cercare il marcio da un’altra parte, sfoderando una sequela di luoghi comuni, leggende metropolitane e/o falsi miti? Perchè viene in mente questo e non, magari, se proprio si deve, se SEMPRE E COMUNQUE si deve cercare un nemico, preoccuparsi delle povere bestie che in altri luoghi d’Italia sono state prese a bastonate se non decapitate da alcuni giovini rampolli italiani doc?
I “cattivi” sono sempre gli altri, che rubano, mangiano cigni, buttano la spazzatura in canale, chiedono l’elemosina in maniera insistente.
E quello che mi lascia un’immensa tristezza dentro è che nel dire alcune cose si parte già con la sicurezza che LORO non rispetteranno la legge e, cosa ancora più grave, in un mondo dove le informazioni sono a distanza di un click, non ci si prende nemmeno la briga di controllare o verificare ciò che si sta dicendo. Si sparano cose a casaccio, tanto ci sarà sempre qualcuno disposto a crederci.



Nessun commento:

Posta un commento