Mi arriva questa mail a juaninmcnamara@gmail.com che posto con enorme piacere:
Caro Juanin, vorrei porre alla discussione di quanti vorranno dire la loro, un argomento che da qualche tempo ricorre spesso nelle chiacchiere locali: la galleggiante.
Dirò quanto mi pare di aver capito sull’argomento e poi esprimerò il mio personale parere.
1) La “mitica galleggiante” come viene entusiasticamente definita, sarà allestita dalla Croce Verde in occasione della ricorrenza dei suoi 150 anni di attività.
2) Il costo dell’allestimento si aggirerebbe, ma vorrei a tal proposito conferme o smentite, attorno ai 40.000 euro; tale costo deriverebbe in gran parte dalla “messa in acqua” dello zatterone che pare si possa realizzare solo attraverso gru debitamente predisposte per operazioni di questo tipo.
Questo quello che so. Ora le mie considerazioni in merito.
1) Ma, mi chiedo, un’associazione di volontariato come è la Croce Verde che muove la sua azione “…in ambito sanitario e socio assistenziale…con forti motivazioni umanitarie…” non ha davvero trovato altri modi per celebrare i suoi 150 anni di attività? Se davvero la cifra che si dovrà investire per la galleggiante è quella che sopra ho menzionato mi pare francamente uno spreco che poco si addice ad una associazione di volontariato che vanta il profilo della nostra Croce Verde.
Si badi bene, non sto qui dicendo che la ricorrenza vada mortificata, anzi, ma credo che lo spazio, modi e forme per la festa potevano certamente essere trovati contenendo i costi. Penso ad esempio che un bel modo per celebrare il centocinquantenario e ricordare le finalità di questa benemerita associazione, poteva essere quello di dotare un reparto del nostro Ospedale o la nostra Casa di Riposo, di un’attrezzatura di cui magari vi potesse essere necessità.
2) Se, come pare, la parte più onerosa dell’operazione è la messa in acqua, mi viene da chiedere se una volta terminata la kermesse celebrativa la galleggiante sarà tolta di mezzo o resterà perennemente nel bel mezzo del canale (ingombro stimato 15m x 9m) “inquinando” a mio parere, lo scorcio suggestivo che si gode da ponte Castello a ponte Sant’Andrea.
Caro Juanin la ringrazio per lo spazio, a questo punto vorrei firmarmi, ma poichè so che al signore con la macchina fotografica dà fastidio l'anonimato, non mi firmo, tiè.
Mi chiami "Signor FarfaLa"
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