Leggo da il Gazzettino: http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=2062294&Data=20110913&CodSigla=RO
Un angolo dei Caraibi nel centro cittadino. Lo promette il Ciabatta Village, il complesso edilizio che sarà ricavato dalla ristrutturazione e dal cambio di destinazione d'uso degli ex Molini Adriesi. La notizia viene anticipata da Arnaldo Cavallari, il patron della ciabatta, in vista dell'appuntamento del 21 settembre quando la sua creatura, il tipico pane adriese, spegnerà la 29esima candelina.
Per il re del rally e del pane, dalla rivitazione di quello che era uno dei fiori all'occhiello del mondo industriale adriese sorgerà un vero e proprio angolo di paradiso nel cuore della città e del Delta del Po. «Siamo ormai in dirittura d'arrivo - commenta il patron -. Questo futuro complesso edilizio, situato a centocinquanta metri dalla piazza principale cittadina e, nello stesso tempo, svincolato dal centro stesso, sarà dotato di appartamenti, uffici, negozi di ogni genere ed altre ... impensate ed interessanti sorprese».
Non vuole svelare tutti i particolari Cavallari, in attesa che la documentazione necessaria percorrà l’iter burocratico ma fornisce solo alcune anticipazioni, che se mantenute, potrebbero davvero rivelarsi vincenti: «L'idea spiega è quella di creare nel Delta, un angolo dei Caraibi, praticamente a chilometri zero».
Un angolo dove sarà possibile trovare, per esempio, un panificio sperimentale dove si impartiranno lezioni di pane, di pizze e di dolci, completamente gratuite, uno strano mini-museo sulla storia del pane e la storia di tante gare automobilistiche oltre ad un bazar, un mini bar per colazioni, anche esotiche, un ristorantino con altrettanto strane specialità, una mini birreria tedesca ed un pub. «Ci saranno inoltre - puntualizza Cavallari - negozi, anche curiosi, in modo da poter continuare a vivere e a sognare i Caraibi. Il tutto sarà contornato da ampi parcheggi, spazi verdi, anche con strane piante ed orti, tutti da coltivare».
Già l'amico Crocale ne aveva parlato in un suo post:
http://krokalina.blogspot.com/2011/09/dal-gazzettino-del-13-settembre-2011.html
In anteprima abbiamo le foto del progetto "SAVATA VILLAGE". Il nome ben si sposa con le istanze di salvaguardia del lessico adrioto e il desiderio di grandeur cosmopolita.
Ed ecco una foto dell'ideatore della rinascita dell'area ex Molini Adriesi:
Viene spontaneo chiedersi il perchè dell'accostamento dei Caraibi con Adria... per via delle acque cristalline del Canal Bianco? Per l'allegria e buonumore tipico dei caraibici? Mah.
Mini birreria tedesca, pub e negozi per continuare a vivere e sognare i Caraibi... Me piase. Ma con che schei? Con quelli che non ghemo, non avendo na fregola de lavoro?
Pare verranno inseriti anche animali tipici della fauna caraibica, come, ad esempio, i Pellicani.
Che diranno i cigni del Canal Bianco, che rischiano di essere spodestati dal loro primato di pennuti più belli ed esotici della città?
Al di là del mio sarcasmo, spero che questo progetto vada in porto (e soprattutto che porti un po' di lavoro in questa Adria massacrata dalla mancanza di opportunità).
SOPRATTUTTO, Non vedo l'ora de magnarme un bel biuste con i crauti e poi andare a bere un bel mojito al Caraibi bar.
Ps: Nei Carabi c'è anche Cuba. Non è che dopo se catemo pieni de comunisti e de idee sovversive che gira nell'aria?
Finalmente gavaremo anca naltri la nostra "Gardaland" a Km zero....che tristessa però...ma bisogna proprio insenare 'sta pajassada per atirare un fià de atansion e far conossare sta benedeta savata polesana?
RispondiEliminaGo tropo rispeto pal sior Cavallari e zè proprio par questo da adrioto ca me fa incassare lezare de 'sta budelada...lè na carnevalada...ghe vol più serietà!
da oselo padulo
Son d'accordo con l'Oseo (bello da dire :D ) sul fatto che (detta così) sembra una pagliacciata, ma aspetterò che il Cavallari si sbottoni di più per giudicare con cognizione di causa...
RispondiEliminaQuesta non è una domanda polemica, quindi leggetela con tono neutro: cosa c'entra la birra tedesca con i Caraibi? (Premetto che non sono mai stata ai Caraibi e che una brevissimissima ricerca su google non mi ha chiarito le idee...)
Questione Cuba. I cubani sono obbligati a dirsi comunisti altrimenti vengono perseguitati e carcerati, altrimenti sputerebbero in faccia a Castro. Ad Adria di comunisti c´e ´ ne sono gia tanti, rigorosamente uno piú deficente e ignorante dell´altro. Questa e´ volutamente offensiva per chi si vorrá offendere ma voglio che sia ben chiaro il mio viscerale anti-comunismo. Dalla Slovacchia, con amore, il vostro Ersilio !
RispondiEliminaQuesto vuol dire che sarà demolito o smantellato il mulino e d'intorni quando, invece si potrebbe creare un bel museo di archeologia industriale con laboratori e mostra del pane, vedi la novecentesca idrovora di Cà Vendramin che attualmente vanta un discreto numero di visitatori. Tutti conosciamo o abbiamo visto un mulino antico, a macina (quelli sul fiumi, torrente o a traino animale), ma personalmente e credo in molti altri non abbiamo mai visitato e conosciuto il lavoro in un mulino industriale. Questo tra l'altro è speciale per via della lavorazione e miscelazione delle farine destinate alla produzione di un pane unico e particolare riconosciuto ovunque in Italia.
RispondiEliminaSi annuncia invece in maniera simpatica e scherzosa, anche un po strana come evedenziato 15 volte nell'annuncio, la costruzione di un nuovo centro commerciale ... ...
Ecco la pochezza di idee e la non lungimiranza , il non osare, il semplice coltivo del proprio orticello. Il mattone rende di più ed è riservato a pochi intimi!
Che bello, all'interno del villaggio si potrà circolare in completo stile comunista trainati da buoi!!!Ah...il comunismo....
RispondiEliminaTralasciando le battute sui comunisti che non portano nulla di costruttivo alla discussione, ha ragione anonimo quando dice che si poteva (e io aggiungo doveva) trasformare il tutto in maniera tale da mantenere un passato che è stato importante per Adria. Purtroppo Adria deve essere "modernizzata" a tutti i costi, ormai statue di ferro e ponti di ferro, che non si amalgamano con il contesto in cui vengono collocati, sono una realtà di questi giorni. Ma io mi chiedo: il Sig. Cavallari è ancora proprietario dei Molini o lo è una Immobiliare? Il progetto presentato in Comune è di tutt'altra natura: prevedeva un supermercato, uffici, appartamenti, negozi, un garage sotterraneo, l'abbattimento della villa dello stesso Sig. Cavallari e la nascita, sulle sue rovine, di una strada. Non parliamo del verde, INESISTENTE, neanche un filo d'erba. Spero che il progetto sia stato bocciato, perchè orrendo, secondo il mio parere, e anacronistico, visto la situazione di stallo economico della nostra zona. Spero che qualcuno mi possa rispondere con notizie certe.
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